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domenica 16 marzo 2014
venerdì 14 marzo 2014
CAPIRE IL COSMETICO: COMPOSIZIONE E INGREDIENTI
Cerchiamo
di capire meglio come è fatto un cosmetico e quali possono essere le
sostanze che lo costituiscono.
Gli ingredienti che compongono solitamente un prodotto cosmetico sono molteplici e sono compresi nella lista sotto riportata, suddivisi in classi. In gergo tecnico gli ingredienti cosmetici vengono chiamati "materie prime":
Un ingrediente fondamentale che non è stato elencato, ma è una materia prima anch'essa, è l'ACQUA: quasi tutti i cosmetici sono costituiti prevalentemente da acqua, anche fino al 90% della composizione, ed è importante che essa possieda precisi requisiti chimico-fisici e di purezza microbiologica.
Gli ingredienti che compongono solitamente un prodotto cosmetico sono molteplici e sono compresi nella lista sotto riportata, suddivisi in classi. In gergo tecnico gli ingredienti cosmetici vengono chiamati "materie prime":
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Un ingrediente fondamentale che non è stato elencato, ma è una materia prima anch'essa, è l'ACQUA: quasi tutti i cosmetici sono costituiti prevalentemente da acqua, anche fino al 90% della composizione, ed è importante che essa possieda precisi requisiti chimico-fisici e di purezza microbiologica.
· TENSIOATTIVI: ingredienti fondamentali per
produrre i tensioliti, cui appartengono shampoo, bagnoschiuma, doccia-schiuma
e gli altri cosmetici per la detergenza. Sono sostanze con proprietà
emulsionanti, schiumogene, detergenti e solubilizzanti; quindi molecole molto
importanti che permettono la miscelazione o la solubilizzazione di sostanze
che di per sé sarebbero incompatibili (ad esempio olio ed acqua), e hanno la
capacità di rimuovere lo sporco. Per queste ragioni sono contenute in molti
prodotti cosmetici. I moderni tensioattivi presenti nei cosmetici vengono
impiegati in miscele costituite da molecole con caratteristiche chimiche
differenti (vi sono tensioattivi cosiddetti anfoteri, anionici, cationici,
non ionici), così da garantire la necessaria efficacia del prodotto, ma nel
contempo risultare delicati sulla pelle. Infatti i tensioattivi, per le loro
caratteristiche, se usati in eccesso rischiano di risultare un po’
aggressivi perché insieme allo sporco asporterebbero anche il film
idrolipidico, la sottile pellicola di acqua e sebo che funge da barriera
protettiva per la cute. La pelle tenderebbe così a inaridirsi e, privata
delle sue difese, diventare a poco a poco sempre più sensibile.
ANIONICI CARICA NEGATIVA
SAPONI: sono i più antichi e
semplici fra i tensioattivi anionici, sono Sali di acidi grassi , si
ottengono per idrolisi di alcuni oli e grassi principalmente cocco, palma,
palmisto. (pH 8-10)
ALCHILSOLFATI sintetici (molto
aggressivi)
Sodium lauryl sulfate
TEA-lauryl sulfate
ALCHILETERSOLFATI (meno aggressivi
dei precedenti)
Sodium laureth sulfate
I Tensioattivi che seguono sempre
anionici, sono definiti tensioattivi secondari. Con minor potere detergente.
Maggiore è la loro tollerabilità cutanea e per questo vengono inseriti nelle
formulazioni allo scopo di migliorarne la compatibilità cutanea.
Disodium laureth sulfosuccinate
Sodium cocoyl isethionate
Sodium cocoyl sarcosinate
Disodium cocoyl glutamate
TEA-cocoyl glutamate
Ssodium methyl cocoyl taurate
TENSIOATTIVI ANFOTERI
CARICA POSITIVA O NEGATIVA A SECONDA DEL PH
Possono presentare
contemporaneamente sia carica positiva che carica negativa. Potere detergente
inferiore a quelli anionici, la loro caratteristica principale è la capacità
di ridurre l’aggressività dei tensioattivi primari.
Cocamidopropyl betaine
Cocamidopropyl hydroxysulfaine
Disodium cocoamphodiacetate
Cocamide oxide
Cocamidopropylamine oxide
TENSIOATTIVI NON IONICI SENZA CARICA
Impiegati maggiormente come
emulsionanti, tensioattivi o solubilizzanti
INCI polysorbate 20 (trova impiego in shampoo delicati)
Coco-glucoside
Lauryl glucoside
Cocamide DEA
Cocamide MEA
Questi ultimi 2 sono sempre meno
usati perché pericolosi
TENSIOATTIVI CATIONICI
CARICA POSITIVA
A differenza delle sostanze
descritte finora i tensioattivi
cationici non sono di solito utilizzati nei prodotti per la detersione ma
vengono impiegati come agenti condizionanti ed emulsionanti in prodotti
capillari o come antimicrobici.
Numerosi condizionanti presentano
la denominazione comune quaternium seguita da un numero.
Quaternium-22
Quaternium-27
Quaternium-87
Quaternium-52
Quaternium-80
Hydroxyacetyl hydroxyethyl
dimoniun chloride
A contatto con l’acqua le parti
del tensioattivo si comporteranno secondo la loro natura, per cui la coda
idrorepellente cercherà sempre di
“scappare” dall’acqua.
I tensioattivi si legano con le code
allo sporco formando le micelle che verranno inglobate nella schiuma ed
eliminate con il risciacquo.
In tutti i prodotti che acquistiamo sono quasi sempre
presenti gli ingredienti che vanno dalla classe 6 alla 10 cioè un tensiolita,
un’emulsione, un idrolita (= a base di acqua, come tonici,
dopobarba); troveremo quasi sempre come ingredienti antiossidanti, conservanti,
coloranti (non sempre), ausiliari e soprattutto SOSTANZE FUNZIONALI.
Notare che le sostanze appartenenti a queste classi sono
anche quelle che più spesso danno problemi di SENSIBILIZZAZIONE o ALLERGENICITÀ,
se si escludono le ipersensibilità individuali a determinate sostanze che
possono riguardare ovviamente i componenti di qualunque classe.
Le materie prime possono essere di origine varia: minerale,
animale, vegetale o di sintesi; attualmente la maggior parte degli ingredienti
cosmetici è di origine sintetica, cioè ottenuta in laboratorio, qualcuna è
ricavata dal mondo vegetale o animale e qualcosa infine è di origine minerale.
A
riguardo, esistono due diverse concezioni formulative:
Negli
ultimi 6-7 anni, però, stiamo assistendo ad una progressiva VEGETALIZZAZIONE
del cosmetico, nel senso che sempre più fornitori di materie prime propongono
sostanze ricavate direttamente dal mondo vegetale o da esso derivate con
piccole modifiche di laboratorio, oppure ottenute con metodiche di tipo
biotecnologico.
Questa
tendenza dei mercati è dovuta a più di un motivo:
Tutti questi fattori hanno giocato a favore di una costante richiesta di prodotti di origine vegetale ed hanno condizionato, ovviamente, anche la produzione industriale. Anche se sono in continuo aumento, quindi, le materie prime derivate dal mondo vegetale per le diverse classi di ingredienti indicate, siamo piuttosto lontani dal poter trovare sul mercato un prodotto integralmente vegetale. Spesso si parla di "cosmesi naturale" o di "cosmesi a base naturale", intendendo con ciò un prodotto cosmetico che contiene uno o più estratti, ricavati dalle piante: generalmente gli estratti vegetali costituiscono i cosiddetti PRINCIPI ATTIVI o SOSTANZE FUNZIONALI (classe 10), materie prime da sempre utilizzate per la caratterizzazione del prodotto, per dargli cioè una connotazione naturale, vegetale e così via. Ovviamente introdurre nel cosmetico uno o più derivati da piante, pur dandogli una connotazione naturale, non significa ottenere un cosmetico vegetale, in cui tutti gli ingredienti utilizzati sono di origine vegetale. Infatti la maggior parte delle materie prime è ancora prevalentemente di sintesi, dove c'è una disponibilità e una possibilità di scelta enorme per tutte le classi; seguono, in termini di disponibilità, varietà e costi, i prodotti di origine vegetale modificati con piccoli procedimenti chimici; solo il 30% delle materie prime è disponibile in forma completamente vegetale.
Al consumatore non resta che privilegiare i prodotti che
vantano una elevata percentuale di componenti di origine naturale, cominciando
a prestare una maggiore attenzione a quanto riportato in etichetta.
[1] l’insieme
delle caratteristiche tattili di un cosmetico, di fondamentale importanza nel
definire il grado di apprezzamento da parte del consumatore. Con il termine di
texturizzanti (o “skin-feel enhancer”) si intendono tutte quelle sostanze inserite in un prodotto con
il preciso scopo di modificarne le caratteristiche tattili, migliorando
scorrevolezza e stendibilità e/o riducendo l’untuosità.
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